“Perchè non ballate?”

Paolo Emilio Cenciarelli

C’è un meraviglioso quanto fantastico racconto di Carver in cui un uomo espone tutti i mobili della sua casa nel giardino antistante la stessa per poterli vendere.

Una giovane coppia si ritrova, insieme al proprietario dei mobili, a danzare in quel giardino, ballando la musica suonata da un giradischi che successivamente acquisteranno, bevendo del whiskey.

La vita umana è forse questo: una sequenza di eventi, nati dall’uno per coinvolgere l’altro, in una danza solo apparentemente immotivata.

Spesso dico di noi: siamo tutti delle particelle, legate da rapporti complessi quanto spesso invisibili; rapporti che si rivelano nell’andare del tempo in avvenimenti rapidi, veloci, brillanti; silenziosi come lampi senza tuono.

Se quindi esiste un’insieme, un cluster, anche in questo momento, periodo, come può la collettività rivelarsi? tramite quali azioni?

È nella visione dei volti, dei balzi degli occhi, nel tremore delle labbra la risposta. Le immagini lo rivelano. Siamo forse davvero fatti per dare, darci; la fotografia chiede e chiede con forza se stessi nell’atto di ritrarre una persona: ogni scatto è uno specchiarsi nell’altro, non solo da parte dell’autore dell’immagine, l’operator, ma anche da parte dello spectrum, l’uomo davanti la macchina fotografica.

Se è vero che il ritratto racconta e storicizza, è anche vero che una serie di ritratti è il racconto di un luogo quanto di un tempo ed ecco quindi la rivelazione della comunità collettiva che quel tempo e luogo occupa.

 Quindi, come il titolo del racconto di Carver esorta a fare: “Perchè non ballate?”

 

I ritratti  di Paolo Cenciarelli pubblicati nella  galleria fotografica riprendono
bambini e ragazzi residenti al Quarticciolo, Roma.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gli articoli del Quadrimestrale

Di cosa abbiamo/ho bisogno

Con il terzo numero di TBQvoices siamo partiti da una domanda che è anche enunciato assertivo: di cosa abbiamo/ho bisogno?!  Al singolare e al plurale, io come parte di un insieme. Cosa è necessario per dare senso alla mia esistenza. Quale è la frattura fra io e noi?...

Il cammino che prende la strada della bellezza, della verità, della giustizia

Valentina Valentini:  L’interrogazione di questo numero  è : “Di cosa abbiamo/ho bisogno”. Dalla prospettiva cristiana, che cos’è necessario per dare senso all’esistenza individuale, quale responsabilità ha la singola persona verso se stesso e verso la collettività?...

Respiro

Ogni respiro respinge la morte, che preme in continuazione per fare il suo ingresso e così ogni secondo combattiamo con la morte. Arthur Schopenhauer   Ogni tanto il caos del mondo sembra semplificarsi. In questo momento di solitudine forzata tutti noi siamo...

“Perchè non ballate?”

C’è un meraviglioso quanto fantastico racconto di Carver in cui un uomo espone tutti i mobili della sua casa nel giardino antistante la stessa per poterli vendere. Una giovane coppia si ritrova, insieme al proprietario dei mobili, a danzare in quel giardino, ballando...

Anche le pietre

Gli elementi trascinati nel fiume creano nel loro viaggio ferito profonde pianure fertili Daniela Catrileo, Río herido, 2016. Nel marzo del 2018, alla fine dell’estate, con Leo Gamboa, Laida Azkona e Txalo Toloza-Fernández abbiamo viaggiato fino al sud dell’America...

Fuoco – Cenere – Silenzio

“… Il fuoco è intimo e universale. Vive nel nostro cuore. Vive nel cielo. Giunge dagli abissi della sostanza e si offre come un amore. Ridiscende nella materia e si nasconde, latente, sopito come l’odio e la vendetta. Tra tutti i fenomeni è veramente il solo che possa...

S/KIN

Ho sempre considerato la pelle come un organo, o forse il più importante organo. Sulla pelle atterra delicata la domanda più importante della filosofia. E cioè: dove finisco io?Forse è per questo che a volte sulla pelle si accumulano così tante energie e tensioni e...

Io e Anaconda

Quest’autunno la mia casella di posta elettronica è stata raggiunta da una notizia sconvolgente. Ormai avevo quasi dimenticato che l’anno scorso — volendo saperne di più sulle mie origini, i possibili rischi per la salute e le potenziali malattie ereditarie — avevo...

Io e noi

Io e noi.A separarli solo tu ed egli.Eppure la frattura è profonda.Quasi una voragine.Una crepa che sembra non ammettere la presenza di un ponte a collegare i due lembi di terra.Quella crepa si fa muro.Si fa casa.Si fa divano.Si fa quiete. Si fa benessere.Benessere è...